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Che tristezza festeggiare le donne!

L’ho sempre detto: non sopporto la festa della donna! E finché ci sarà un motivo per organizzare cortei e manifestazioni l’8 Marzo, vorrà dire che il problema non si sarà risolto e continueremo ad essere una “razza” inferiore, da tutelare e proteggere, come fa il WWF con i panda.

Lasciamo pure perdere il colore politico che questa festa assume, ancora più odioso se si immagina che i diritti umani ed il rispetto debbano essere rappresentati da una bandiera piuttosto che da un’altra. Lasciamo vivere i fiori di mimosa, che tanto durano poco e hanno anche un odore sgradevole.

L’unica cosa sensata che trovo da suggerire in questa occasione è quella di prendersi del tempo per sé, di staccare un paio di ore dalla routine, per rilassarsi in compagnia delle amiche più care, quelle donne vere che ci stanno a fianco nella vita, nonostante i mille impegni e i salti mortali.

   

Più passano gli anni, più sono ammirata dal genere femminile. Lo dico sempre che le persone più straordinarie che ho incontrato nella mia vita sia da un punto di vista umano che professionale, sono donne. Certo, ne ho incrociate anche di tremende, ma alla fine loro non hanno lasciato il segno.

    

Anche nella mia famiglia d’origine, le donne hanno da sempre una marcia in più. E questo è un dato di fatto che va riconosciuto. Mia nonna Giuseppina, giovane vedova con 4 figli, ha deciso di trasferirsi dalla campagna a Milano, per offrire lavoro e scuole adeguate ai suoi ragazzi, nonostante questo comportasse la chiusura di una solida attività commerciale, che garantiva il benessere di tutta la famiglia. L’unica figlia femmina, mia zia Graziella, terminato il liceo scientifico al Vittorio Veneto, a metà degli anni ’50 si è trasferita per un anno in Inghilterra a lavorare come insegnante d’Italiano. Imparare l’inglese è stata la svolta della sua vita e l’ha portata a diventare una importante imprenditrice a capo dell’unica filiale italiana di una importantissima azienda americana. Mia cugina Anna (figlia del primogenito Elio) ha un CV che farebbe impallidire chiunque. Laureata in Fisica, ha lavorato per le più grandi aziende aerospaziali in Italia e in Europa ed è esperta in sistemi di difesa. Poi ci sarei io, che son più “cazzona”, ma il mio 110 e lode in Cattolica l’ho preso, per 20 anni ho fatto la Responsabile della Rete Estera di Fiera Milano e oggi mi dedico ai miei ragazzi, ad un bellissimo progetto di lavoro nel Delta del Po, al mio blog, ai miei amici.

   

Perché ho raccontato tutto questo? Forse perché finalmente le donne hanno fatto pace con me. All’inizio della mia vita scolastica non ho avuto dimostrazione di grande simpatia nei miei confronti. Purtroppo so di essere un po’ esuberante, ingombrante, a molte questo aspetto dà noia. Crescendo però sono stata premiata e quello che prima era un difetto, si è trasformato in pregio, quello che prima era il mio limite, è diventata una grande opportunità.

   

La giornata della donna io la dedico a tutte le mie amiche adorate, ognuna con il suo posto speciale nel mio cuore. Il vostro affetto è la mia energia, il vostro esserci è la mia forza. Se solo tutto ciò si potesse pienamente esprimere, non saremmo qui a parlare dell’8 Marzo.

   

   

 

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