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T’AMO, O FIRENZE!

Che il Giorgi lo amo, l’ho gia’ detto, vero? E va beh, ve tocca di risentirlo anche oggi! Risveglio a Villa Cora, con il dolce rumore della pioggia di Novembre, che si trasforma nel corso delle ore, in temporale con tuoni, ma a noi, chi ci ammazza? 
Preparo le mie borse e mi avvio con Winston alla serra nel giardino, davanti alla piscina, dove vengono servite le prime colazioni e il pranzo. Decido di sforzarmi e applico il metodo Speciani: proteine a colazione, per cui uova pochè e bacon. Alessio mi decanta le centrifughe di verdura di Vittoria e come dire di no a carote, sedano e tanto zenzero??? All’Harbour le prendo sempre, almeno su questo sono in linea con le sane abitudini alimentari! 
Mentre si fa colazione, io e Winnie siamo tutti un pc, ipad, iphone! Steve Jovs sarebbe fiero di noi. Correggo l’articolo scritto all’1:35 am e mi compiaccio di me stessa, perche’ va bene cosi’!
 Check-out col fido Milo e saluto del cuore a Simone Giorgi che spero di tornare a trovare a Dicembre con la Barbara! Si’, perche’ a Dicembre, oltre allo spettacolare albero di Natale fatto personalmente dalla proprietaria di Villa Cora, con palline tutte di cristallo, inaugura “Il Pacha”, lo spazio che Villa Cora destinera’ alla musica live e al ballo il venerdi’ e sabato sera. C’e’ gente che lavora per i piu’ grandi cantanti italiani che suonera’ dal vivo, roba da X Factor, la Gianni ve l’ha detto, ‪#‎sapevatelo‬!
Il cielo e’ grigio, un po’ scroscia e un po’ no, ma come si fa a non fare un giro in citta’, dai! 
Proviamo a gettare il panico anche qui, io sono pronta!
 Destinazione via de’ Tornabuoni, Montenapoleone insomma!
 Casadei: guardo la vetrina incantata da quelli che scopriro’ essere i tacchi “blade” di acciaio. Piove, forte! Andrea Pomo, Store Manager, ci apre la porta e ci invita ad entrare, cosa faccio gli dico di no? L’occhio cade subito su una spaziale scarpa da sera in velluto e strass, io dico verde ottanio, Andrea dice verde atzeco, ma siamo d’accordo, e’ uno spettacolo! Confermato che il 36 e’ il mio numero anche per quel modello, chiedo ad Andrea di mettermi una G sulla scatola, perche’ devo trovarmi uno sponsor o comunque scrivere al Signor Casadei una mail commuovente, per potermele comprare!
Usciamo dal negozio e ci dirigiamo senza troppa convinzione verso delle vetrine con tendine bianche. Tutto molto anni ’70, malamente illuminato l’interno, e invece e’ Hermès! Caspita! Effettivamente la vista del soffitto affrescato, rimette al mondo. Purtroppo, questo lo dico per il mio conto in banca, ci invitano anche li’ ad entrare e ci offrono pure il caffe’ nelle deliziosissime tazze bianche e rosse della casa. Purtroppo, vedo i cappelli, purtroppo “cado innamorata” (traduco dall’inglese) di un cappello grigio e velluto marron glace’, che mi toglie il fiato. E, in proporzione, costa meno di altri di cui potrei fare a meno. Il danno e’ fatto. E il bravissimo Vladimir di San Pietroburgo, coglie l’occasione con il suo garbo e la sua competenza per farmi un corso accellerato sugli ultimi modelli dei carrés della stagione. Io approfitto per provare i braccialetti di pelle “Be Happy” e “Kelly”, che i miei parenti mi regaleranno per i 50 anni. Mia cognata Paola lo sa, non voglio il foulard per i 50, voglio il braccialetto! Salutiamo lo splendente staff Hermès che contribuisce di suo ad illuminare il negozio, la bella Charlotte alla cassa (sigh!) e torniamo sui nostri passi. 
Dove si va a cadere? Da Gucci! Ecco, qui mi hanno steso loro. Qui lo dico, i negozianti di Firenze hanno una marcia in piu’ nella simpatia e nella piacevolezza dell’accoglienza del cliente. Son milanese, ma lo scrivo con grande sincerita’, quello che ho fatto e detto in questi negozi, credo non sarebbe stato possibile a Milano. 
Da Gucci, chi mi puo’ venire incontro se non una sorridente Madonna fiorentina? Il fatto e’ che lei si chiama Madonna davvero, una meraviglia! Persi i miei occhi nella Bamboo color zafferano in edizione limitata e in vendita solo in Europa (a me, saperlo e non poterla comprare, mi crea ansia!), mi dirigo al primo piano per provare gli stivali col morsetto e gia’ che ci sono il cappottino maculato di Kate Moss! E li’ parte il gioco incredibile, lo staff mi veste come Kate nello spot Gucci, con aggiunta del cappello che io reclamo a tesa larga! Non ci credo neanche ora che lo scrivo e, grazie, Gucci per aver concesso a Winston di immortalare un simile momento di estasi della Gianni! Mentre esclamo “Oddio!”, appare il General Manager, Antonio Boss-io (nomen omen), sorride e ci augura buon divertimento! Partono le foto de LaGianni con lo staff, Madonna, Federico/Jesus, Pierluigi/Zeus e Cristina/Afrodite: ragazzi, grazie davvero di cuore, siete beyond, come dico io! 
Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio (ma perche’ tutto vecchio, qui?), Cattedrale e veloce stop al Caffe’ Scudieri da Paolo, di Crotone, ma in total mood fiorentino. Bollicine Bellavista con salumi e pecorino toscano, marron glace’ e caffe’! E via in taxi a prendere l’auto alla Stazione di Santa Maria Novella. Anche i tre minuti di percorso, sono solo di risate! Marco, di Firenze ma mezzo sardo e mezzo romagnolo, si lamenta perche’ le fiorentine se la tirano troppo, “se la strappano”, parole sue!
 Io “moro” dal ridere, come dice Crozza imitando Joe Bastianich.
 Firenze, fiorentini veri e d’importazione, La Gianni vi AMA, a presto!

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