la sposa di Auschwitz

La sposa di Auschwitz l’ho letto in due sere, è un libro che fa pensare, fa riflettere e tanto. Storia di vita vissuta, narrata a distanza di anni, in tutta la sua brutale disumana realtà e schiettezza, leggendo queste pagine ci si rende conto di quanto sia forte lo spirito di sopravvivenza, di quante potenzialità ( anche negative ) sia provvisto l’animo umano, ma di come anche diventi impotente vacillante fragile di fronte al caso, al destino. Nella Sposa di Auschwitz la linea, il confine tra la vita e la morte, in situazioni anomale incongruenti ed irrazionali come queste, è spesso e volentieri nelle mani della fatalità, del momento “giusto o sbagliato” , della “persona buona e giusta ” o meno che incontri sul tuo cammino, il caso l’ uomo è l’artefice del tuo destino……. e l’ amore, in situazioni pur tragiche come queste, non viene mai a mancare!

Per chi ama questo genere di lettura, La Sposa di Auschwitz lo si legge tutto d’un fiato. Questo è uno dei miei generi preferiti, le storie di vita vissuta ci insegnano sempre qualcosa, fanno luce su un passato che noi non abbiamo avuto, e per fortuna, l’ occasione di vivere ma che è pur nostro umano dovere conoscere.

Non si può fare finta che sia solo cronaca, qui si tratta di vite distrutte e spezzate, di vite umane che con tutte le forze possibili hanno cercato di rialzarsi incominciare di nuovo a camminare pur col pesante bagaglio di ricordi mai dimenticati alle spalle.

LA SPOSA DI AUSCHWITZ

( Millie Werber

Eve Keller )

La sposa di Auschwitz l'ho letto in due sere, è un libro che fa pensare, fa riflettere e tanto. Storia di vita vissuta, narrata a distanza di anni,

Millie è solo una ragazzina quando i nazisti invadono la Polonia, raggiungono la cittadina dove vive,  Radom.

Da quel momento tutto cambierà, Radom sarà uno dei tanti ghetti e la fabbrica locale diventerà un orribile campo di concentramento.

Cosa può rimanerle da fare? quale modo per poter sopravvivere alla distruzione o peggio ancora alla morte? l’unica via di salvezza sembra essere quella di diventare operaia lavorando per loro, i nemici, lavorando per i tedeschi.

Tra orrori e brutture, tra soprusi e fatiche, nell’annientamento della persona e della dignità umana c’è sempre una cosa dentro l’uomo che aspetta il momento la persona giusta per uscire allo scoperto, quando si fa sentire non può niente e nessuno soffocarla.

Anche qui , tra queste miserie, emerge allo scoperto, la forza dell’amore l’amore può nascere anche in un ghetto e l’amore per lei è Heniek, un giovane ebreo costretto a collaborare con il nemico. La loro felicità, quell’amore che li tiene in vita e che li aiuta ad andare avanti non durerà a lungo, proprio un ebreo lo spezzerà, un ebreo col suo tradimento manderà alla fucilazione Heniek il suo giovane sposo.

E a lei non resta che andare avanti, con grande tenacia e spirito di sopravvivenza superando ogni cosa fino a sopravvivere ad Auschwitz e alla marcia della morte

Anni dopo Millie si rifarà una vita in America, si sposerà, amerà il suo secondo marito Jack, ma lui il primo amore la accompagnerà sempre assieme all’anello che le aveva regalato in quel breve sfuggente periodo trascorso assieme.

Testimonianza di vita e di amore, testimonianza di come i sentimenti possano nascere e vivere anche in una Polonia invasa occupata perseguitata e distrutta.