Il club delle lettrici compulsive

Wintersong – S. Jae-Jones

Wintersong Book Cover Wintersong
Wintersong #1
S. Jae-Jones
Fantasy - Young Adult
Newton Compton
2017
Digitale - Cartaceo
378

Wintersong è il primo volume di una duologia fantasy scritta da S. Jae-Jones. Il seguito, Shadowsong, uscirà in USA a gennaio 2018, quindi in Italia dovremo aspettare un po’ per averlo, tuttavia l’autrice non lascia nulla in sospeso, quindi leggetelo tranquillamente.

La copertina italiana è uguale a quella americana ed è stata quella a convincermi a leggere il libro prima ancora della trama perché è molto bella. Mi piacerebbe poter dire lo stesso del contenuto del libro…

Non è un brutto libro, ma non è niente di eclatante. Purtroppo, quasi tutto quello che ho letto di questa storia mi ha ricordato altre cose che ho letto in passato.

Quando si parla di labirinto e di Re dei Goblin non può non venire in mente, a chi come me è cresciuto negli anni ’80, Labyrinth, il famosissimo film con Jennifer Connelly e David Bowie. E infatti, anche sulla pagina Goodreads del libro alcuni fan hanno mosso all’autrice la stessa critica.

Wintersong è scritto molto bene, tuttavia non mi ha presa come avrebbe dovuto. La storia è ambientata prevalentemente nel regno del Re dei Goblin, ma inizia in Baviera. La protagonista, Elisabeth, è tedesca e mi ha disturbato tantissimo il fatto che i termini in tedesco, che in corso di traduzione sono stati lasciati, non siano anche stati spiegati nemmeno a fine libro. Ad alcune cose ci sono arrivata per deduzione logica, ma perché è così una bella notizia che il padre di Elisabeth e Käthe sia diventato il Konzertmeister nel delirio onirico di Käthe?

Inoltre, Elisabeth è una compositrice, Josef un violinista, il Re dei Goblin anche. La musica, quindi, è la co-protagonista di Elisabeth in Wintersong, ma ci sono troppi dettagli tecnici che alla lunga annoiano, soprattutto perché, mancando il glossario, diventa noioso dover interrompere la lettura per cercare i vari significati di ciò che viene detto. Sul sito ufficiale della serie c’è un mini glossario. Se vi interessa, potete consultarlo cliccando qui.

I personaggi sono noiosi. Non c’è un modo più gentile di dirlo. Käthe è uno stereotipo: la bionda scema e superficiale che non ha alcun talento se non la sua bellezza, che si scoccia perché è solo la figlia di una locandiera e di un ex musicista ubriacone e sogna una vita diversa.

I genitori sono due figure assolutamente inutili se non quando serve all’autrice, che usa il padre ubriacone per giustificare la scarsa autostima di Elisabeth. La nonna è una macchietta scorbutica. Appare, lancia nel calderone di informazioni la sua infausta profezia e resta minacciosa sullo sfondo, senza però avere un senso logico.

Elisabeth è una lagna mortale. Imperversa per la prima metà del libro lamentandosi tutto il tempo: non sono bella, non sono brava, non mi guarda nessuno, nessuno mi ascolta, mi sottovalutano, non sono degna di nota, ecc. SEI NOIOSA. Ecco cosa sei. Noiosa e piagnucolona.

Si riprende un po’ dalla seconda metà in poi, anche se ci sono scene francamente ridicole, in cui lei si lamenta (strano) del fatto che il Re dei Goblin giochi un po’ a fare il martire e lei non lo sopporta. Ci va del coraggio eh. Forse si è sentita sottrarre la corona del martirio…

Il Re dei Goblin invece è un personaggio che mi è piaciuto molto. Ambiguo, mai uguale a se stesso, con tanti segreti e un peso immenso sul cuore. Mi sono piaciute moltissimo anche Spina e Stecco, le due goblin al servizio di Elisabeth che hanno dato un po’ di leggerezza alla pesantezza di Elisabeth.

Sono delusa da questa lettura. La storia di basa sul folklore, ma questo non viene spiegato, non viene raccontato in nessun modo, se non nelle parole di Constanze:

«L’ultima notte dell’anno», disse Constanze. «Ora hanno inizio i giorni d’inverno e il Re dei Goblin cavalcherà in lungo e in largo alla ricerca di una sposa».

Mezza frase buttata lì e fine della questione. Si intuisce poi qualcosa sul perché il Re cerchi una sposa più avanti nella lettura, ma sono sempre mezze informazioni date male, che non incuriosiscono e non aggiungono nulla alla storia.

Insomma, per me, l’esperienza con la Jae-Jones può anche finire qui. Ovviamente leggerò il seguito perché sono curiosa di vedere cosa tirerà fuori dal cilindro, ma le mie aspettative si sono ridotte drasticamente.

Avete letto Wintersong? Vi aspetto per commentarlo insieme.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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