Il club delle lettrici compulsive

Piccole grandi cose – Jodi Picoult

Piccole grandi cose Book Cover Piccole grandi cose
Jodi Picoult
Narrativa
Corbaccio
2017
Digitale - Cartaceo
492

Piccole grandi cose è l’ultimo libro di Jodi Picoult e l’ho adorato e letto in un attimo. Il libro è ambientato in USA e tocca temi molto attuali, quindi è molto complicato per me scrivere questa recensione senza rischiare di cadere nella retorica. Vi prometto che farò del mio meglio.

La Picoult non ha mezzi termini ed entra subito nel vivo della storia con un ritmo incalzante che vi terrà incollati alle pagine. La storia è raccontata da tre punti di vista differenti: Ruth, l’infermiera, Kennedy, il suo avvocato, e Turk, skinhead e padre del bambino deceduto.

L’autrice è stata bravissima ad introdurre l’argomento senza però esagerare o utilizzando banali frasi fatte, mostrando effettivamente tutto quello con cui si ritrova a combattere Ruth. Nonostante Ruth sia una professionista, viene volontariamente scelta come capro espiatorio sia dall’ospedale per cui lavora che dalla famiglia colpita dal lutto: dalla famiglia per via del colore della sua pelle e dall’ospedale perché il gioco dello scaricabarile è troppo facile e troppo comodo.

Avendo fatto l’infermiera per diversi anni, ho subito sentito un legame con Ruth: le dinamiche in reparto sono sempre quelle, che tu sia in Italia o che tu sia negli Stati Uniti, purtroppo.

piccole gradi cose
La copertina americana di Piccole grandi cose

La Picoult ci mostra però uno spaccato di realtà ancora ben radicata negli USA che mi ha fatto riflettere molto e mi ha fatto venire la pelle d’oca. Un’altra riflessione importante è scaturita da questa affermazione di Kennedy:

«C’è una differenza tra razzismo attivo e razzismo passivo. È un po’ come quando si sale sul tapis roulant all’aeroporto. Se vi si cammina sopra, si arriva in fondo più velocemente che se si rimane fermi. Ma alla fine si arriva nello stesso posto. Il razzismo attivo è avere una svastica tatuata sul cranio. Il razzismo attivo è dire a un’infermiera capo che un’infermiera afroamericana non può toccare il vostro bambino. È ridere per una battuta sui neri. Ma il razzismo passivo? È notare che c’è una sola persona di colore nel vostro ufficio e non chiedere al vostro capo perché. È leggere al vostro bambino il programma di quarta elementare e vedere che l’unica storia di neri presa in considerazione è la schiavitù, e non domandare perché.»

Spesso si parla di privilegio bianco e avevo sempre dato per scontato di aver capito cosa si intendesse e invece mi sono resa conto di non saperne poi molto, così ho un po’ approfondito e sono arrivata a questo articolo che vi linko perché è molto istruttivo.

Può essere che Piccole grandi cose mi abbia particolarmente colpita perché l’ho letto mentre mi trovavo in vacanza in Sudafrica e guardandomi intorno, ho potuto davvero vedere con i miei occhi i risultati della politica separatista, nonostante l’apartheid non sia più in vigore dal 1994.

Lo stile della Picoult è scorrevole, anche se in alcune parti i non addetti ai lavori potrebbero avere qualche difficoltà di comprensione dei termini medici. È molto cruda nelle descrizioni, ma ho davvero apprezzato il suo modo di scrivere perché è davvero incisivo ed efficace perché il messaggio che vuole dare passi.

La copertina inglese di Piccole grandi cose

Ho trovato stupendo l’evolversi del rapporto tra Ruth e Kennedy. Ruth, con pazienza infinita, guida il suo avvocato attraverso il suo piccolo inferno personale, costellato di lotte quotidiane per farsi accettare e prendere sul serio.

“In quel momento, non siamo una bianca e una nera, o un avvocato e un’imputata. Non siamo separate da quello che io so sul sistema legale e da quello che lei deve ancora imparare. Siamo soltanto due madri, sedute l’una accanto all’altra.”

Kennedy piano piano capisce il punto di vista di Ruth e le si apre un mondo intero davanti agli occhi.

Il finale mi ha lasciata con la bocca aperta. Non vi anticipo nulla perché non voglio rovinarvi la lettura, ma leggete anche i ringraziamenti dell’autrice, una volta che sarete arrivati alla fine della storia. Vi sorprenderà scoprire che questa è una storia vera, romanzata logicamente, ma i personaggi sono tratti da persone vere che hanno dovuto lottare per i loro diritti e per cambiare la direzione della propria vita.

Avete letto Piccole grandi cose? Vi aspetto per commentarlo insieme.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

2 Risposte a “Piccole grandi cose – Jodi Picoult”

    1. Concordo! Poi l’ho letto mentre ero in vacanza in Sudafrica e mi ha fatto doppiamente effetto perché ho visto con i miei occhi i risultati di anni di apartheid… E poi la Picoult scrive davvero bene! Per le vacanze, mi sono segnata un paio di titoli che devo assolutamente recuperare 🙂

       

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