Il club delle lettrici compulsive

Madame Claudel è in un mare di guai – Aurélie Valognes

Madame Claudel è in un mare di guai Book Cover Madame Claudel è in un mare di guai
Aurélie Valognes
Narrativa
Newton Compton
2017
Digitale - Cartaceo
215

Ferdinand Brun ha 83 anni, vive al numero 8 di Rue Bonaparte, ed è un uomo antipatico. Sfortunato dalla nascita - ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo -, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere addirittura dall'altra parte dell'oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata signora Suarez. Gli inquilini del condominio lo evitano come la peste e cominciano a girare strane voci su di lui: c'è chi lo considera un vecchio matto, chi addirittura pensa che sia un serial killer. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all'ipotesi dell'ospizio, non gli resta che accettare l'aiuto di Madame Claudel, un'arzilla signora di novantatré anni, che abita al secondo piano. Ma sarà l'arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l'unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé...

Madame Claudel è in un mare di guai è un libro di Aurélie Valognes e pubblicato in Italia da Newton Compton. L’ho letto tutto d’un fiato perché è davvero un libro molto carino con protagonisti particolari.

Il titolo originale è Mémé dans les orties che letteralmente vuol dire La nonna nelle ortiche, titolo che sarà anche poetico in francese (è un modo di dire che si usa quando qualcuno passa il limite), ma che in italiano non suona benissimo, nonostante renda perfettamente l’idea della storia che racconta. La traduzione del titolo in italiano lascia un po’ il tempo che trova perché non ha molta attinenza con la trama, ma è un piccolo dettaglio che non toglie nulla alla storia.

Il protagonista è Ferdinand Brun, un burbero e dispettoso vecchietto, che si ritrova a vivere nel vecchio appartamento della ex moglie, scappata con il postino anni prima e deceduta da poco. Ferdinand vive per il suo cane, Daisy, ma le vecchiette del condominio non la possono vedere. La sua acerrima nemica è la portinaia, Madame Suarez, che lo spia e trama alle sue spalle perché se ne vada al più presto dal condominio di Rue Bonaparte che lei amministra con il pugno di ferro.

Brun è solo, praticamente abbandonato a se stesso. Dà la colpa alla sfortuna di essere nato di venerdì 13, ma in realtà è lui l’artefice della sua sfortuna perché ha un carattere terribile.

La sua antipatia è diventata una seconda natura, un’arte di vivere, di sopravvivere, anche. Sì, sopravvivere, perché Ferdinand vive male l’invecchiamento. Solitudine, decadenza fisica: tutto ciò lo uccide a fuoco lento. L’unica attività che sia riuscito a trovare per sfuggire alla noia è essere cattivo, tanto per non mancare a nessuno quando se ne sarà andato.

Il cambiamento arriva con Juliette, la precoce bambina che si è appena trasferita con il padre e la sorellina al piano di sopra. Juliette, che si autoinvita a pranzo tutti i giorni perché non le piace la mensa della scuola, non si fa problemi a dire candidamente a Ferdinand ciò che pensa e dove lui sbaglia e questo gli aprirà finalmente gli occhi. Ma a ottantatre anni è tardi per cambiare?

Un altro personaggio che sarà fondamentale per l’evoluzione di Ferdinand è Madame Claudel, una arzilla novantenne sua vicina di casa, che non si può non amare. Madame Claudel e Juliette rivoluzioneranno la vita di Ferdinand, che per troppo tempo è stato fermo ad impolverarsi vivendo di ricordi e di rancori.

«[…] Il segreto per non lasciarsi abbattere è imparare a convivere con questa idea, accettare che la morte fa parte della vita. “Invecchiare è vedere gli altri morire”. Non so più chi l’ha detto, ma mi sembra giustissimo. […]»

Il tema centrale è la solitudine. Ferdinand è solo perché è un uomo terribile, Béatrice è sola nonostante abbia figli e nipoti perché è vedova e i figli sono andati per la loro strada, Juliette è sola perché è troppo adulta per la sua età, ma questo tema è trattato dall’autrice con una delicatezza infinita, in modo da far riflettere il lettore senza essere pesante. Tutto sommato, è un libro rasserenante, che mette di buon umore, soprattutto perché ci sono alcune situazioni tragicomiche che vi strapperanno ben più di una risata.

Lo stile è fluidissimo e tra vecchietti squinternati e situazioni al limite dell’assurdo, se cercate qualcosa di leggero, divertente e che non annoi mai, ricco di colpi di scena ed emozioni, questo è il libro che fa per voi.

Per Aurélie Valognes questo è il primo libro. Sono curiosa di leggere i prossimi.

Avete letto Madame Claudel è in un mare di guai? Vi aspetto per commentarlo insieme.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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