Narrativa
Garzanti
2017
Digitale - Cartaceo
165
Il libro è scritto in prima persona e a raccontarci la storia è proprio G.B., il Gatto della Biblioteca, che ci spiega il suo punto di vista sulle varie faccende umane e feline che man mano incontra sul suo cammino gattesco. Al termine del libro, troverete la bibliografia, ops, bibliogattia completa.
Il libro contiene anche alcune illustrazioni e devo dire che sono molto carine.
Al termine di ogni capitolo, G.B. fa un riassunto della sua giornata consigliando letture a tema molto interessanti ed indicando ciò che ha scoperto sugli umani. E non c’è nulla di più divertente di leggere cosa pensa un gatto pensante degli umani che lo circondano.
Scritto con una notevole dose di ironia, Leggere è una faccenda da gatti è un libro davvero divertente, ma che regala anche qualche spunto di riflessione, sia sulla natura umana che su quella felina, ovviamente.
G.B. ci insegna che non tutti i gatti sono gatti pensanti, ma che solo pochi eletti pensano e hanno il privilegio di vivere in una biblioteca, avendo così accesso alla conoscenza praticamente illimitata grazie ai libri che riescono a sgraffignare a spese degli studenti ignari.
Anche se quasi sempre si dedicava alla lettura nel Gattacolo (che, tra le altre cose, era una costante fonte di tepore), a suo parere non c’era niente di meglio dell’annusare un libro, accoccolarsi con un libro e, soprattutto, leggere un libro standosene comodamente a letto. Con la luce del lampione che baluginava attraverso la finestra, G.B., acciambellato nella sua postazione da sonno e lettura calda di calorifero, poteva divorare più libri in una sola serata, fuseggiando sulle pagine nella semioscurità, in preda a un sublime piacere.
G.B. ha regole molto severe per quello che riguarda la lingua: la punteggiatura dovrebbe comunicare, non intimidire, l’abuso di punti esclamativi è assolutamente da condannare, l’uso di parole come intercalare (ad esempio, la parola tipo) è da evitare…
G.B. è inflessibile anche con i suoi parenti salvo poi ricredersi dopo aver avuto dimostrazioni di affetto.
Ci sono anche alcuni episodi a dir poco esilaranti che non vi racconto ma che vi lascio scoprire. Vi do solo un indizio: veterinario.
Curiosità: sapete che G.B. è ispirato al vero gatto della biblioteca? Il vero nome di G.B. è Jordan e, purtroppo, dall’anno scorso se ne sono perse le tracce e nessuno sa che fine abbia fatto. Tuttavia, un nuovo micio si è stabilito nella biblioteca dell’università di Edimburgo e viene chiamato Library Cat 2.0. Se siete curiosi vi lascio il link della pagina facebook dove potrete seguire le nuove avventure miciose.
Avete letto Leggere è una faccenda da gatti? Vi aspetto per commentarlo insieme!
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