Il club delle lettrici compulsive

La Grande Madre – Claudio Foti

La Grande Madre Book Cover La Grande Madre
Claudio Foti
Fantascienza
Autopubblicato
2015
Digitale
22

“La rivelazione ancora mi stordiva. Tutto quello che avevo appena sentito era impossibile da accettare. Ma sapevo che qualcosa nelle parole di quella donna era vero. Forse tutto corrispondeva a verità, forse era la mia mente che per difendermi non voleva accettare tutto quanto Phiaso mi aveva detto. Barcollavo al pensiero. Tremavo all’idea che secoli di storia fossero stati spazzati via nel corso di in un breve dialogo.”

Si tratta di un avvincente, quanto inquietante, storia scritta da Claudio Foti che riguarda la nostra genesi. Tutto comincia in un luogo imprecisato a sud di Ur e Nina, nella Mesopotamia Meridionale, qui Alessandro Mantovano, capo archeologo, scende verso il primo dei tre livelli sovrapposti di un tempio sotterraneo. Un sito scoperto per puro caso che risale almeno al 4700 a.C. Ma non si tratta solo di una sensazionale scoperta archeologica, c’è dell’altro. Un mistero così ben nascosto e una rivelazione così inquietante che la capace penna di Claudio Foti ha trasposto in una storia di fantasia che ci conduce alla ricerca della verità su noi stessi e sull’Universo. Ma si tratta solo di fantasia? Perché tutto suona così plausibile e, al tempo stesso, veritiero?

La Grande Madre – Claudio Foti

Tempo fa, siamo state contattate dall’autore in persona perché recensissimo La Grande Madre e quindi, vediamolo insieme.

Siamo in Mesopotamia, in un sito archeologico non meglio specificato a sud di Ur e Nina. Alessandro Mantovano è il capo archeologo incaricato di supervisionare gli scavi quando si imbatte, per pura fortuna, in un tempio sotterraneo che pare risalga almeno al 4700 a.C.

Cinquantenne, appassionato del suo lavoro e con una predilezione per le belle donne, dopo aver festeggiato il ritrovamento, torna da solo al sito.

Stranamente, lo trova illuminato da alcuni bracieri. Mentre osserva alcuni glifi che non aveva notato durante la prima esplorazione, una voce lo interrompe. All’inizio, Alessandro pensa che sia una giovane archeologa russa, appena arrivata con la squadra che sostituirà la sua e su cui già aveva messo gli occhi, ma la realtà è ben diversa…

Chi è quella donna dagli occhi magnetici?

E adesso veniamo a noi: cosa ne pensiamo noi di La Grande Madre?

Purtroppo per l’autore, non abbiamo avuto una buona impressione, anzi…

la grande madre

Partiamo dall’impaginazione del testo: non ci sono paragrafi e questo, rende la lettura scomoda e per niente scorrevole.  La narrazione passa dalla terza persona alla prima, senza un’interruzione e senza un perché. Il lettore ne resta spiazzato e ci si mette un po’ a comprendere il filo del discorso. Di solito, quando si pubblica un libro, a queste cose pensano gli editor/revisori di bozze, ma se si decide di autopubblicarsi, bisogna stare super attenti a tutto, anche a queste cose.

Accanto ai difetti stilistici, ci sono poi scivoloni che riguardano le tempistiche di azione e reazione, specialmente nelle scene di sesso (che sono squallide, tra le altre cose. Anche solo quando il protagonista riflette o ricorda le donne della sua vita, riesce ad arrivare a livelli di misoginia allucinanti).

I personaggi sono generalmente insulsi (quale professionista serio lavorerebbe mai senza biancheria intima sotto al camice? Vi ricordo che non stiamo leggendo un erotico, ma un racconto di fantascienza), ma il fondo lo si tocca con Alessandro, il protagonista: questo tombeur de femmes cinquantenne che cammina con il bastone da passeggio, non si capisce se per mero vezzo o se per reale necessità, oltre ad essere un cafone di prima categoria, meriterebbe di essere internato.

Certe uscite quali:

Mi piaceva. Le donne dovevano essere trattate male. Capivano solo due cose. CC. Cazzo& cazzotti.

ci hanno fatto venire voglia di chiudere il libro e fare altro.

Non vogliamo entrare nel merito della questione del rispetto della donna perché questo non è sicuramente il luogo ideale per farlo, tuttavia, alla luce dei recenti avvenimenti di cronaca, è nostro parere che certe uscite inutilmente sessiste e a dir poco violente, siano da scoraggiare (ricordiamo ancora una volta che non stiamo parlando di un Dark Romance). Proporre una cosa del genere ad un gruppo di sole donne poi, è anche un po’ andarsele a cercare.

la grande madre

Sorvoliamo sulla trama perché si cade spesso nel banale, a tratti grottesco.

L’abbiamo letto in tre. Due di noi, l’hanno anche dovuto rileggere e per noi, per La Grande Madre, è un grosso e gigantesco NO.

La grande madre

Se il protagonista è così perché “l’importante è che se ne parli”, la strategia di marketing è sbagliata. Un libro dovrebbe essere ricordato perché bello, non perché fa accapponare la pelle.

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Una risposta a “La Grande Madre – Claudio Foti”

  1. Ciao,
    ho letto LA GRANDE MADRE quando era uscito con la casa editrice LA MELA AVVELENATA qualche anno fa.
    A me è piaciuto, certo quell’archeologo non è simpatico ma la fine che fa è tremenda. Quasi fosse la legge del contrappasso di Dante!
    Non mi è sembrato cmq un testo così male come dite, anzi devo ammettere che la storia potrebbe avere un senso anche dal punto di vista femminile direi! L’idea è tutt’altro che maschilista alla fine e delle due razze è quella degli uomini che fa una figura di merda 😉

     

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