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Trilogia di Bartimeus vol.1 – L’Amuleto di Samarcanda – Jonathan Stroud

L'Amuleto di Samarcanda Book Cover L'Amuleto di Samarcanda
Trilogia di Bartimeus
Jonathan Stroud
Fantasy, libri per ragazzi
Salani
2004
Digitale - Cartaceo
449

Il millenario jinn Bartimaeus, il demone che costruì le mura di Uruk, Karnak e Praga, che parlò con re Salomone, che cavalcò per le praterie con i padri dei bisonti, viene improvvisamente richiamato dal mondo degli spiriti ed evocato a Londra. Una Londra tetra e cupa dove la magia consiste in un'unica capacità: quella di evocare e asservire demoni, i quali, loro malgrado, obbediranno a ogni ordine del mago che li tiene in suo potere. Bartimaeus deve compiere una missione difficilissima: rubare l'Amuleto di Samarcanda al temibile e ambizioso Simon Lovelace...

L’Amuleto di Samarcanda di Jonathan Stroud è il primo libro di quella che viene comunemente chiamata La trilogia di Bartimeus.

La trilogia è così composta:

  • L’Amuleto di Samarcanda
  • L’occhio del golem
  • La porta di Tolomeo

In teoria è un libro per ragazzi, ma secondo me, anche a parecchi adulti farebbe bene leggerlo. Vediamo insieme perché.

Convocare un demone non è affare da poco. Bisogna stare attenti a tantissime cose: disegnare bene i pentacoli e le rune, bruciare le erbe giuste, non farsi ingannare dai perfidi demoni convocati, non uscire dal proprio cerchio, impartire per bene gli ordini in modo che il demone non possa travisare apposta il comando dato.

Siamo in un mondo parallelo e, più precisamente, a Londra, nel XX secolo.
La magia esiste e i maghi occupano posti di potere.
Ad ogni mago viene assegnato un apprendista ed è così che il piccolo Nathaniel, 6 anni, arriva a casa del signor Underwood.

Nathaniel viene istruito a casa, così come si conviene ai giovani maghi della sua età. Tuttavia, la sua smania di imparare e conoscere sempre di più, lo porta a fare un passo falso: quando a casa Underwood arrivano alcuni maghi ospiti e Nathaniel viene presentato, si scontra con Simon Lovelace, un mago ambizioso e senza scrupoli.
Nathaniel, stupidamente, cerca di punire Lovelace per l’offesa subita, ma viene subito smascherato e, a sua volta, punito ed umiliato.

Passano un paio d’anni e la voglia di Nathaniel di vendicarsi non si è sopita, anzi!
Decide quindi di convocare tutto da solo un demone, un potente jinn per mettere in atto il suo piano: rubare l’Amuleto di Samarcanda, prezioso manufatto magico in possesso di Lovelace, sfruttando le sue capacità di mago. Convoca quindi il potente e irriverente jinn Bartimeus

«Sono Bartimeus! Sono Sakhr al-Jinni, N’gorso il Possente, Serpente dalle Piume d’Argento! Ho riedificato le mura di Uruk, di Karnak e di Praga. Ho parlato con Salomone. Ho corso nelle praterie insieme ai padri dei bufali. Ho sorvegliato l’Antico Zimbabwe fino a quando le pietre caddero e gli sciacalli banchettarono con le sue genti. Sono Bartimeus! Non riconosco signore alcuno. E per questo ora sono io che ti ordino di parlare, ragazzo: chi sei tu per convocarmi?»

Bartimeus porta a termine con successo il compito assegnatogli, ma non è ancora finita perché il maghetto dodicenne ha altri ordini per lui.
Nel frattempo, anche altre forze si muovono indisturbate per Londra, derubando i maghi di preziosi artefatti.

Chi c’è dietro le azioni della Resistenza? Perché Lovelace, uno stimato membro del Governo, ha a sua volta rubato l’Amuleto di Samarcanda? Cosa c’è sotto?

Per scoprirlo dovrete leggere il libro.

Ho adorato questa serie e l’ho consigliata a tutti quelli che mi sono capitati a tiro (e quindi anche a voi… potenza del blog!)
Come detto in apertura, anche se è un libro per ragazzi, andrebbe letto anche dagli adulti perché, oltre ad essere una bella storia, è anche ricca di insegnamenti.

Nathaniel si trova da solo ad affrontare cose più grandi di lui. Nessuno degli adulti che lo circonda si rende conto dei problemi che sta cercando di gestire.
Non ha una guida morale, viene generalmente trattato con condiscendenza e sottovalutato. Ed ecco perché si caccia in guai enormi, che mettono a rischio la sua stessa vita.
Inaspettatamente, a fargli da guida è proprio il jinn che evoca come schiavo, anche se in modo un po’ diverso dal solito.
Bartimeus è irriverente, spaccone, ironico e sarcastico ai limiti della decenza, ma dall’alto dei suoi 5.000 anni, ha l’occhio lungo. Nonostante il vincolo schiavo-padrone e il ricatto derivato dal conoscere il suo nome di nascita, Bartimeus cerca di consigliare Nathaniel per il meglio, sempre a suo modo ovviamente.

«Dobbiamo fare in modo che tu perda l’aspetto – e l’odore – di un porcaio». I vari liquami delle terre incolte gli si erano attaccati addosso in un complesso motivo a schizzi. Avrebbero potuto incorniciarlo e appenderlo a una parete elegante.
Corrugò la fronte. «Sì. Prima puliscimi. Ci sarà un modo».
«C’è».
Forse non avrei dovuto afferrarlo e intingerlo nel fiume. Il Tamigi non è molto più pulito del pantano che avevamo guadato. Se non altro lavò via il grosso del fango. Dopo un minuto di vigoroso risciacquo, gli permisi di tornare a galla, con l’acqua che gli zampillava dalle narici. Emise un gorgoglio difficile da interpretare. Ma io mi feci un’idea.
«Ancora? Sei molto pignolo…»
Un altro bel bagno lo fece sembrare come nuovo. Lo appoggiai tra le ombre di un terrapieno e gli asciugai i vestiti ricorrendo con discrezione a una Fiamma. Stranamente, il suo umore non era migliorato insieme all’odore, ma non si può avere tutto.

La personalità brillante di Bartimeus emerge anche dalle numerose note a piè di pagina in cui Bartimeus in persona (o in essenza?) spiega al lettore dettagli e osservazioni sue e sono praticamente una storia nella storia.

Il libro è scritto dal punto di vista di Bartimeus alternato ad un narratore onnisciente nei capitoli che non riguardano direttamente il jinn.
La storia è originale, ben scritta, ben ambientata e non teme paragoni con altri libri dello stesso genere.

Siete curiosi? Ora non vi resta che leggere L’Amuleto di Samarcanda per poterlo commentare insieme!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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