Il club delle lettrici compulsive

Interviste del sabato: Paulina B. Lawrence

La nostra ospite per le interviste del sabato è Paulina B. Lawrence, autrice di Sette gelsomini (di qui abbiamo parlato qui). Scoprite cosa ci ha raccontato di sé e del suo libro.

Parlaci un po’ di te: chi è Paulina B. Lawrence, sia come persona che come autore.
Paulina… è una donna con una doppia vita 😉 italoamericana, moglie e mamma, traduttrice: questa è la mia prima vita. Poi… la mia seconda vita inizia quando scrivo, ovvero nei ritagli di tempo che riesco a ricavarmi… Il mio rapporto con la scrittura è un po’ come quello che hanno due amanti clandestini: io e i romanzi che scrivo ci incontriamo nei momenti più impensati, isolandoci da occhi indiscreti, facciamo i salti mortali per vederci, e quando finalmente riesco a mettermi a scrivere, è pura estasi 😉

Come prendono vita le tue idee, su carta o su pc?
A me le idee vengono nei modi più strani, anche guardando i cartoni animati con mio figlio… Di solito però le migliori idee arrivano la mattina presto, appena sveglia. Ho un piccolo taccuino dedicato proprio alle idee per i romanzi che voglio scrivere. Vi segno un particolare, intorno a cui poi creerò la trama, a volte appunto tutta l’idea della storia (nei casi rari in cui è già tutta chiara anche a me 😉 a volte appunto tratti caratteriali dei protagonisti, o frasi che vogliono facciano parte del mio romanzo. È capitato però anche di scrivere idee sui tovaglioli di carta dei ristoranti, o sul foglio della lista della spesa… Poi però la magia vera avviene al pc. Ho la fortuna di saper batter veloce a macchina e quindi riesco a seguire l’onda dell’ispirazione: mi siedo e… quelli prima erano solo vaghi appunti, prendono vita e si muovono da sé.

Cosa vuol dire per te scrivere?
Moltissimo. Soprattutto essere centrata su di me anziché dedicarmi agli altri, prendermi una pausa dalla quotidianità, e tirare fuori il mondo che ho dentro. Io scrivo nei momenti più strani, negli attimi che riesco a ritagliarmi di giorno, ma anche di notte, a volte mi metto al pc la mattina prestissimo, perché non posso rinunciarci neanche in quei giorni in cui so di avere molti altri impegni “normali”. Scrivere è un modo di esprimermi col quale posso davvero essere tutto ciò che sono.

Veniamo al dunque, raccontaci del tuo ultimo romanzo, Sette Gelsomini: com’è nata l’idea
L’idea di scrivere Sette Gelsomini è nata per caso. Avevo deciso di provare a scrivere un romance, volevo vedere come me la cavavo con quel genere. Per me all’inizio è stato solo un gioco, volevo divertirmi e vedere se riuscivo a confezionare un ‘prodotto’. Ma poi mi sono accorta scrivendo scrivendo che quel romance era diventato assolutamente mio, che non sarei scesa a compromessi col genere con cui avevo deciso di confrontarmi, e che lo avrei rimodellato secondo il mio sentire. I personaggi e la trama sono venuti fuori da soli, in punta di piedi, ma prepotentemente: non potrebbero essere diversi da come sono, ne nel bene ne nel male… E così la trama, neanche io sapevo, fino alla fine, come sarebbe andato a finire questo romanzo. È stato molto divertente. Sono affezionata a Sette Gelsomini, credo che sia davvero un romance carino, diverso dagli altri.

Questo romanzo l’hai pubblicato inizialmente come self, giusto? Come mai questa scelta?
Volevo lanciarlo subito nel mondo, condividerlo il prima possibile, e quindi per prima cosa ho fatto self-publishing. Ma il pensiero iniziale era proprio di provare a scrivere un romance e poi mandarlo alla Rizzoli.

Com’è stato, poi, essere scelti da una grande casa editrice come Rizzoli per entrare a far parte della collana Youfeel?
Bellissimo. Io lo sapevo che Sette Gelsomini aveva le carte in regola per essere scelto dalla Rizzoli, me lo sentivo dentro, è stato un po’ come se fosse nato per questo scopo. Quando ho ricevuto la telefonata dalla Rizzoli ero entusiasta, per me è stata una conferma di tante cose, tra le quali anche che la Legge di Attrazione funziona.

Sei rimasta sempre fedele all’idea iniziale, oppure durante la scrittura (o anche a romanzo ultimato), hai deciso di cambiare qualche dettaglio nella trama o qualche scena, qualche personaggio?
Sono rimasta fedele, anzi Sette Gelsomini si è scritto da sé, era come se ce lo avessi pronto confezionato dentro di me, e aspettasse solo che io mi sedessi al PC per tirarlo fuori. Una specie di magia. Non avrei potuto discostarmi dall’idea iniziale, perché non c’era una idea iniziale, c’erano solo emozioni….

Qual è il personaggio al quale ti senti più legata?
Jasmine è la protagonista, e mi assomiglia molto. Mi sento molto legata a lei, per come si rapporta al mondo naturale e alle persone (infatti ad esempio l’ho creata vegetariana come me). Jasmine non è una donna superficiale, ha le idee chiare, si piace, e i suoi pensieri sono assolutamente suoi. Ma sono affezionata anche a Joe, il protagonista maschile, che è un uomo per bene, innamorato passionale ma rispettoso della sua donna: un uomo come si deve.

La frase del libro che senti più tua, o un passo che ti piace particolarmente?
Il sottolio di Sette Gelsomini è : “nessuno può separare due anime che hanno deciso di essere insieme”. Questa frase racchiude tutto il senso del mio romanzo, che è romantico e profondo, e la ritengo veritiera…

Vi lascio comunque un piccolo estratto, tanto per incuriosirvi:

[…] Jasmine si svegliò che il sole già da parecchio filtrava attraverso le persiane. In un primo momento, non capì bene dove si trovava. Si guardò intorno un po’ spaesata, quasi si fosse aspettata di essere nel suo solito letto, nella sua casa in città. Sbattendo le palpebre, si tirò sui gomiti e si accorse di essere nuda sotto la coperta di cotone all’uncinetto, sul suo divano del salotto. Ma che cos’era successo? Perché non si era coricata a letto, con la sua camicia da notte, come al solito?
Poi il suo cuore perse un battito e le passarono davanti alcune immagini della sera prima: i suoi racconti, la bottega orafa, il medaglione che aveva lasciato a Joe, la loro cena romantica a lume di candela, il bacio, tenero ma sensuale fino a scuoterla dentro… E poi? Non ricordava più, non sapeva neanche come ci fosse arrivata, sul divano!
Possibile che avessero dormito insieme e lei non lo ricordasse? Che avessero fatto l’amore e lui fosse andato via? Impossibile, si disse. Si alzò, si infilò una maglietta che aveva abbandonato il giorno prima sulla cesta delle riviste di fianco al sofà e, senza neanche rendersi conto che non indossava biancheria intima, cominciò a guardarsi intorno tra soggiorno e cucina. Nessuno. Neanche dal piano di sopra provenivano rumori. Non c’era traccia di Joe.
Si fermò un attimo lì, in mezzo al salotto, cercando di ricordare qualche particolare in più, ma la sua memoria si fermava al dolcissimo contatto tra le loro labbra. Poi un foglio appoggiato sul tavolo da pranzo colpì la sua attenzione, sistemato accanto ai suoi orecchini e alla cavigliera, che non ricordava di aver tolto. Si avvicinò, curiosa a quel foglio ripiegato. Come lo aprì, un gelsomino, probabilmente della pianta sul suo patio, ne scivolò fuori.
Buongiorno… immagino che leggerai domattina, quindi buongiorno, amore, cominciava così il biglietto. Alla parola «amore» Jasmine sentì un’ondata di felicità percorrerla da capo a piedi. E non era forse vero?, si chiese, E non era lo stesso da parte sua? Sorrise.
Ti sei addormentata sul patio, ti ho portata io sul divano, in braccio. Mi sono permesso di spogliarti per farti dormire più comodamente. I tuoi vestiti li trovi di sopra. Vorrei prepararti la cena stasera… Verresti da me, alle sette? P.S. quanto sei bella.[…]

Cosa ti aspetti dal prossimo futuro?
Mi aspetto di impegnarmi molto, e crescere e migliorare ancora come scrittrice.

Stai già lavorando ad altri progetti? Qualche indiscrezione?
Certo, sono già all’opera. Sto scrivendo due romance contemporaneamente, perché ormai ci ho preso gusto e non posso più farne a meno! Vi posso solo accennare a qualcosina: si tratta di due romance completamente diversi. Uno è sempre avvolto dalla magia e dal sovrannaturale, e molto molto molto romantico, come Sette Gelsomini. L’altro invece è una storia di vita quotidiana, molto emozionante, e un po’… piccante.

Ringraziamo Paulina B. Lawrence per la disponibilità e la gentilezza con la quale ha risposto a tutte le nostre domande.

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