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Intervista a Gianrico Carofiglio, autore di L’estate fredda

L’ospite per l’intervista di oggi è Gianrico Carofiglio, autore di L’estate fredda, edito da Einaudi.

Figlio della scrittrice Enza Buono, Gianrico Carofiglio è magistrato dal 1986; ha lavorato come Pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e in seguito ha svolto le funzioni di Sostituto Procuratore alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Nelle elezioni del 2008 viene eletto Senatore e al momento di rientrare in servizio, dopo il mandato parlamentare, ha dato le dimissioni dalla magistratura, dichiarando di volersi dedicare alla scrittura a tempo pieno.

Tra i suoi libri troviamo:

Romanzi:

  • Testimone inconsapevole. Palermo, Sellerio, 2002.
  • Ad occhi chiusi. Palermo, Sellerio, 2003.
  • Il passato è una terra straniera. Milano, Rizzoli, 2004.
  • Ragionevoli dubbi. Palermo, Sellerio, 2006.
  • Né qui né altrove. Una notte a Bari. Bari, Laterza, 2008.
  • Le perfezioni provvisorie. Palermo, Sellerio, 2010.
  • Il silenzio dell’onda. Milano, Rizzoli, 2011.
  • Il bordo vertiginoso delle cose. Milano, Rizzoli, 2013.
  • La casa nel bosco, con Francesco Carofiglio. Milano, Rizzoli, 2014.
  • Una mutevole verità. Torino, Einaudi, 2014.
  • La regola dell’equilibrio. Torino, Einaudi, 2014.
  • L’estate fredda. Torino, Einaudi, 2016.

Racconti:

  • Il paradosso del poliziotto. Roma, Nottetempo, 2009.
  • Non esiste saggezza. Milano, Rizzoli, 2010.
  • Cocaina, con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo. Torino, Einaudi, 2013.
  • Passeggeri notturni. Torino, Einaudi, 2016.

Dopo queste note biografiche e bibliografiche, cominciamo con l’intervista.

Ci parli di lei: chi è Gianrico Carofiglio come persona e come autore?
Uno che cerca di non prendersi troppo sul serio. E naturalmente non ci riesce…

Come nasce l’idea di L’estate fredda?
Per la prima volta ho voluto costruire un romanzo basandolo molto su fatti realmente accaduti. L’estate fredda racconta la stagione delle indagini di mafia degli anni Novanta, e alcuni dei passaggi del libro sono decisamente autobiografici.

Torna il maresciallo Fenoglio: quanto c’è di lei nel carattere di questo personaggio?
Un certo modo non convenzionale di intendere il lavoro investigativo.

Autocitazione: qual è la frase del libro che sente più sua?

“Se uno è sempre cauto, può restare un essere umano?”

Quale dei suoi libri è il suo preferito?
Il prossimo.

In generale invece, preferisce la letteratura italiana o straniera?
Mi piacciono i buoni libri, in qualunque lingua siano scritti.

Cosa vuol dire per lei scrivere?
Mi piace raccontare storie. È la cosa che da quando sono piccolo mi è sempre piaciuta di più.

È stato difficile decidere di cambiare vita per dedicarsi totalmente alla scrittura?
Non facile, direi, ma inevitabile a un certo punto. Non potevo più tenere insieme troppe cose troppo diverse.

Cosa l’ha spinta a fare questo cambiamento così drastico?
Come dicevo, a un certo punto era diventato inevitabile.

La sua produzione letteraria è molto ampia: quanto tempo dedica giornalmente alla scrittura?
Dipende. A ridosso delle scadenze anche 10 ore. Negli altri periodi come capita.

Cosa si aspetta dal prossimo futuro?
Ci vuole un’intervista intera solo per questo.

A cosa sta lavorando attualmente?
Ho qualche idea per un breve romanzo, piuttosto diverso da tutto quello che ho scritto finora. Non so quando comincerò a lavorarci però.

Dia un consiglio ad un aspirante scrittore
Per prima cosa si trovi un lavoro normale. Se per caso non va bene con la scrittura (purtroppo è l’ipotesi più  probabile) almeno non dovrà fare la fame.

Ringraziamo il Dott. Carofiglio per la sua disponibilità e aspettiamo con ansia il suo prossimo libro.

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