Il club delle lettrici compulsive

Intervista a Chiara Parenti

Buongiorno lettrici compulsive, oggi riprendiamo le interviste del sabato e partiamo davvero col botto. Abbiamo, come ospite, Chiara Parenti, che da poco è tornata in libreria con il suo romanzo La voce nascosta delle pietre firmato Garzanti.  Siete curiose di saperne qualcosa di più? Allora lasciamo la parla a Chiara e buon divertimento.

Parlaci un po’ di te: chi è Chiara Parenti, sia come persona che come autore.
Dunque, ho 36 anni, vivo a Lucca insieme a un marito, un figlio e due gatti combina guai. Sono giornalista pubblicista e lavoro nell’ambito della comunicazione. Amo disegnare, leggere e viaggiare. E, naturalmente, scrivere!

Come autrice sono tutto questo ma anche molto altro. Sono una ragazza che si è presa una sbornia colossale all’addio al nubilato della sua migliore amica, o la proprietaria di un negozio di pietre dure con il cuore ferito. In ognuna delle mie protagoniste c’è un po’ di me e, alla fine di ogni storia, in me resta un po’ di loro.

 Come prendono vita le tue idee, su carta o su pc?
Soprattutto su pc. Molto spesso però le idee mi vengono quando sto facendo altro perciò le appunto su carta per non perderle.

Cosa vuol dire per te scrivere?
Esprimere pensieri ed emozioni che forse non troverebbero luce altrimenti. È terapeutico, in pratica.

Veniamo al dunque, raccontaci del tuo nuovissimo romanzo, La voce nascosta delle pietre: Com’è nata l’idea?
L’idea è nata per caso nel giugno del 2015, quando persi un anellino con una pietra di zaffiro a cui ero molto affezionata perché me lo aveva regalato mio marito. Qualche tempo dopo, mi venne in mente di cercare su internet “anello di zaffiro” pensando di prenderne un altro. Il primo risultato che trovai però fu la descrizione delle proprietà di questa pietra, che è la pietra della saggezza ma anche simbolo di amore e fedeltà. Ne restai talmente affascinata che sospesi le mie ricerche per mettermi a leggere anche i significati delle altre pietre. Uno, in particolare, mi colpì, quello della pietra di luna, la pietra femminile per eccellenza, legata alla fertilità. Lessi che dovrebbe essere indossata dalle donne che desiderano avere un figlio e durante la gravidanza, per protezione. In quello specifico momento della mia vita il significato di quella pietra che trae il suo potere dalla luna mi restò particolarmente impresso. Qualche giorno dopo partii con mio marito per un viaggio in Malesia e lì, in un centro commerciale di Kuala Lumpur, trovai un negozietto carino di pietre e cristalli: il profumo di incenso e le luci soffuse gli regalavano un’atmosfera davvero suggestiva… quasi magica. Così comprai un anellino con la pietra di luna e pensai: “Provare non costa niente…”.

Quando, una volta tornata a casa, scoprii di essere incinta, non riuscivo proprio a crederci. Da quel giorno non mi tolsi mai quell’anello dal dito, tranne nelle notti di luna piena, quando lo mettevo sul davanzale della finestra per farlo “caricare” alla luce della luna. Parallelamente, iniziai a scrivere la storia di una ragazza che aveva un negozio di pietre e che conosceva uno a uno i significati di gemme e cristalli e gli straordinari effetti che possono avere sulle persone.

Ho impiegato nove mesi a scrivere questa storia, gli stessi nove mesi che ha impiegato il mio piccolo Diego a crescere dentro di me. Sono nati quasi insieme, per questo il libro per me è particolarmente importante.

 Raccontaci qualcosa di Luna.
Luna è una ragazza sensibile ma al tempo stesso anche forte e determinata.

All’inizio del romanzo troviamo una Luna “oscurata”, che ha smesso di brillare a causa di un forte dolore che proviene dal passato. Il ritorno inaspettato di Leonardo la costringerà a una dura prova, in cui dovrà fare i conti prima di tutti con se stessa, con le sue paure e i sogni abbandonati di bambina. Ma è solo quando si è messi alla prova che si riesce a tirare fuori tutto ciò che abbiamo dentro e che a volte non sappiamo nemmeno di avere. Proprio come dice nonno Pietro: il dolore ci forgia come pietre preziose, tirando fuori tutta la bellezza che custodiamo nel nostro cuore.

Insomma, è quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare. Per Luna, almeno, è così.

Sei rimasta sempre fedele all’idea iniziale, oppure durante la scrittura (o anche a romanzo ultimato), hai deciso di cambiare qualche dettaglio nella trama o qualche scena, qualche personaggio?
La storia è rimasta quella dell’idea iniziale. Solo durante la revisione ho introdotto nuove scene soprattutto dal passato di Luna e Leo per rendere più chiare certe scelte nel presente.

Qual è il personaggio al quale ti senti più legata?
Nonno Pietro che mi ricorda uno zio (Piero) che ora non c’è più.

Come il nonno di Luna, anche lui mi ha vista crescere ed è stato come un secondo padre per me. Non era un cacciatore di gemme o un viaggiatore inarrestabile, anzi, credo non abbia mai messo piede fuori dall’Italia. Però era un gigante buono, un uomo forte e coraggioso, proprio come Pietro nel libro. Come lui, mi ha sempre spronata e sostenuta a seguire i miei sogni.

La frase del libro che senti più tua, o un passo che ti piace particolarmente?
Quello che dice Luna alla fine.

Così penso alle pietre. Sono nate dalle viscere della terra, dallo scontro di energie potentissime. Hanno resistito a pressioni enormi, a temperature incredibili, a eruzioni vulcaniche, e dalla loro forza hanno tratto la vita. Dalle profondità più oscure sono risalite alla luce del sole e lì hanno resistito ancora. Alla violenza dell’acqua e allo sferzare del vento, all’impeto dei fiumi e alle vibrazioni della luna.

Hanno resistito perché le pietre sono pazienti, incredibilmente tenaci.

Anche il vero amore è così. Ha bisogno di forza, sacrificio, di una resistenza infinita. È un diamante che non ha paura del tempo che passa, delle tempeste, della furia degli elementi.

L’amore resiste. Aspetta. E continua a vibrare per sempre.

Cosa ti aspetti dal prossimo futuro?
Cosa aspettarmi non lo so, perché quello che sto vivendo in queste settimane è tutto completamente nuovo per me. Quello che vorrei sarebbe continuare in questa lunga e impervia strada e pubblicare nuove storie.

Bene, ringraziamo vivamente Chiara Parenti per la gentilezza e per averci dedicato un po’ del suo tempo. È stato davvero un piacere!

Alla prossima intervista!

 

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