Il club delle lettrici compulsive

Il vestito da sposa – Rachel Hauck

Il vestito da sposa Book Cover Il vestito da sposa
Rachel Hauck
Romanzo rosa
Newton Compton
2017
Digitale - Cartaceo
349

Quando ho letto la trama de Il vestito da sposa, scritto da Rachel Hauck, ho fatto i salti di gioia perché ero convinta di essermi ritrovata tra le mani un libro leggerino e frizzantino su un argomento che mi piace moltissimo, ovvero gli abiti da sposa. E invece…

Una donna che vende abiti da sposa compra d’impulso un baule con la serratura saldata in cui, scoprirà poi, è contenuto un abito bellissimo e un mistero che travalica il tempo… Ottima partenza, no? E invece, l’autrice è riuscita a rovinare una storia che aveva un sacco di potenzialità, inserendo elementi assurdi che poi non ha spiegato.

Charlotte compra il misterioso baule durante un’asta a casa Ludlow perché spinta all’acquisto impulsivo da un misterioso uomo vestito di viola. Questo misterioso uomo (chi è? Perché è lì? Perché è vestito di viola? Perché ci tiene così tanto a Charlotte? Non lo sapremo mai) compare non solo nei capitoli che riguardano Charlotte, ma appare anche nella storyline di Emily (anche se, in quel caso, indossa solo una cravatta viola) e sempre senza una spiegazione logica.

L’unica spiegazione che mi sono data è che l’uomo viola sia una manifestazione di Dio. Eh già… perché il libro è infarcito di preghiere, invocazioni, ecc…

Giuro, nella mia vita ho letto di tutto, anche libri ambientati in conventi o con esponenti del clero come protagonisti e mai, mai, mai (ribadisco: MAI), mi è capitato di leggere così tante volte la parola Dio come in Il vestito da sposa.

E siccome sono una maniaca, le ho contate.

  • Dio= 55 volte
  • Signore= 19
  • Gesù= 24
  • Pregare e sue declinazioni= 24
  • Preghiera= 5

Ma basta! Soprattutto perché, secondo me, la spiritualità così accentuata dei protagonisti, mette in ridicolo il concetto stesso di spiritualità, al di là delle mie convinzioni personali.

Vi faccio un esempio:

Era giunto il momento di trovare il tempo per occuparsi di cose della sua vita che aveva accantonato e che erano passate in secondo piano. Come ricominciare a suonare la chitarra, concentrarsi di più sulla carriera, sistemarsi, sposarsi, passare del tempo con il suo amico Gesù.

Ecco, secondo me è decisamente troppo e la lettura risulta pesante e a tratti, appunto, ridicola.
Questo non è l’unico motivo che mi porta a bocciare questo libro. Ne Il vestito da sposa, ci sono numerosi errori. Per esempio, Hillary pone l’accento sulla durata del matrimonio tra Thomas e Mary-Grace (lui è un predicatore, tra l’altro. L’avreste mai detto? Fa anche miracoli…): prima sono 72, poi diventano 74.
Miss Alabama prima rilancia l’immagine del negozio di Charlotte sposandosi con un abito comprato da lei, poi si presenta ad un evento con il fidanzato… c’è evidentemente qualcosa che non va e questi sono errori imperdonabili perché un autore deve essere coerente con la sua trama.

È un vero peccato perché l’idea di partenza era davvero buona. Anche i personaggi, quando non pregano o invocano il Signore, sono molto carini e ben strutturati. Mi è piaciuto seguire in parallelo le storie di Charlotte e di Emily, così diverse eppure così simili, legate da questo abito magico e non solo.

La storia di Emily è quella che regala più spunti di riflessione vista la sua decisione di farsi cucire un abito da sposa da una sarta nera nell’Alabama del 1912 e questo è il motivo per cui ho dato due stelline invece di una nella valutazione complessiva del libro.

Avete letto Il vestito da sposa? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

2 Risposte a “Il vestito da sposa – Rachel Hauck”

  1. A me invece questo libro è piaciuto, anche se, di solito, evito libri romantici. Per me l’uomo vestito di viola è un angelo legato al vestito e alle persone buone. La spiritualità della protagonista ed anche degli altri personaggi é tollerabile, perché esistono persone che credono e pensano a Gesù come un amico. Pensare così aiuta nelle disgrazie della vita, poi ognuno reagisce a suo modo. Ho trovato in questo libro un po’ di mistero, un po’ di Storia, un po’ di tormento interiore che pian piano trova la sua risposta, un po’ di romanticismo “diverso ” da quello che solitamente si trova nei libri rosa e che mi fa rifiutarne la lettura.

     
    1. Personalmente li ho trovati forzati ed esagerati dal punto di vista della spiritualità, però mi piace il tuo punto di vista 🙂 Grazie di averlo condiviso!

       

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