Non nascondiamoci dietro ad un dito e ammettiamolo: i nomi dei personaggi dei libri a volte sono difficili. A meno che non si leggano libri di autori italiani rigorosamente ambientati in Italia, è capitato ad ogni lettore, prima o poi, di imbattersi in nomi strani. E mentre, grazie ai film e alle serie TV siamo un po’ abituati ai più comuni nomi inglesi o americani, ci sono casi in cui è davvero difficile capire come si pronunci il nome di un personaggio o di un luogo.
Iniziamo?
Siamo dovuti arrivare al quarto Harry Potter per capire come pronunciare correttamente il nome di Hermione…
Hermione stava insegnando a Krum a pronunciare il suo nome per bene; lui continuava a chiamarla ‘Hermi-un’.
«Her-mai-o-ni» disse scandendo le sillabe.
«Herr-Mioni».
«Quasi» disse lei, intercettando lo sguardo di Harry con un sorriso.
Tuttavia, lei rimarrà Hermione per sempre perché all’epoca, i primi film erano già stati trasmessi e doppiati italianizzando il nome (che esiste davvero).
Ci sono un sacco di esempi che mi vengono in mente, quindi proseguiamo.
Magdalena balzò in piedi e iniziò a cercare il cordless, asciugandosi il viso con la manica del maglione. Alla fine lo trovò sopra una pila di lettere sul tavolo della cucina.
«Pronto?»
«Ciao, Magda, sono Gunvor. Gunvor Berglund.»
«Ehi, ciao!» rispose Magdalena ricacciando indietro il pianto. «Che bello sentirti.»
(Ninni Schulman – La bambina con la neve tra i capelli – Sperling&Kupfer – 2012)
Premesso che il libro è semplicemente favoloso… se avessi dovuto rispondere io al telefono, la conversazione sarebbe stata più o meno la seguente:
«Ciao, Sara, sono Gunvor. Gunvor Berglund.»
«Ah! Ciao… coso. Che piacere sentirti»
Qualcuno sa come si pronunci Gunvor? Così com’è o è tipo Gunvaaaar? Chi lo sa. Ma il bello deve ancora venire perché la piscina è in un posto che si chiama Åkeshov e l’asilo Ängbyplan.
Ricordo che il mio commento a questa lettura fu una cosa del tipo: Bello, ma ho fatto fatica all’inizio a capire chi fosse chi o cosa fosse cosa perché mi pareva di essere in un catalogo Ikea.
Non è un caso che i libri della Schulman siano ambientati in Svezia. Se vi capita, nomi a parte, leggete i libri di questa autrice perché sono fenomenali.
Lo spunto per questo articolo, però, arriva da una mia amica che ha commentato la trama di Scomparsi, di Haylen Beck (che si legge Ailin?). La protagonista si chiama Audra e la mia amica ha chiesto come pronunciare il nome. Ci sono quindi due scuole di pensiero: Audra così com’è scritto oppure Odra. Voi quale scegliete?
La riflessione poi è partita in automatico: ma davvero abbiamo bisogno di conoscere la pronuncia di un nome mentre leggiamo? Mi spiego meglio. Quando leggo, leggo e basta. Non mi fermo a pensare, tendo a non riflettere alla pronuncia dei nomi perché troppo presa dalla storia, ma in effetti la mia amica non ha torto… Perché non imparare l’effettiva pronuncia di ciò che stiamo leggendo?
Altro esempio: la saga di Divergent. Tobias Eaton. Leggendo per me era Tobias. Niente domande. Solo figaggine estrema. Ma quando poi ho visto il film… Tobaias? Chi???? Ecco, appunto.
Ma in questo caso sono stata sciocca io perché lo sapevo che la serie è ambientata a Chicago, ma proprio non mi era venuto in mente e così, nella mia testa, ho italianizzato in automatico il nome.
Ci sono un sacco di esempi che potrei farvi, ma a questo punto lascio a voi la parola. Avete mai trovato nomi impronunciabili nei libri che vi hanno spinti a tradurre tutto come Ciro e Luisa nella vostra testa?
Raccontatemi le vostre esperienze nei commenti! Vi aspetto!
Resta connesso! Seguici sulla nostra pagina Facebook.