Il club delle lettrici compulsive

Gli errori nei libri… e non solo!

Ultimamente mi è capitato di parlare degli errori che ho trovato nei libri. Mi rifugio molto spesso nei libri per non leggere post sgrammaticati su Facebook e quando trovo orrori di ortografia (sì, sì. Orrori veri!) anche nei libri, mi viene davvero voglia di strapparmi gli occhi.

Gli errori nei libri
Gli errori nei libri: esattamente così!

Chiariamoci: un errore può scappare a chiunque. I dubbi della grammatica attanagliano chiunque scriva qualche cosa perché è normale che sia così. Se ci si sofferma troppo a pensare a qualcosa, inevitabilmente il tarlo del dubbio inizia a scavare il suo tunnel.
Diventa un problema, invece, quando chi scrive non si pone domande e va avanti con tracotante sicurezza, come un treno sui binari, come una nave su un mare piatto, come… ok, la smetto.

Gli errori nei libri

Nella serie che sto leggendo ora, va di moda pulirsi le mani in qualcosa, non con qualcosa. L’intera saga è costellata di “Si pulì le mani nel grembiule”, “Si asciugò i capelli nell’asciugamano”, “Si asciugò una lacrima nel braccio” (questa mi ha inquietata parecchio!).

Ma che errori possiamo trovare nei libri?

  • Refusi

Ovvero banali errori di cui nessuno di accorge in rilettura perché il nostro cervello tende a correggere automaticamente gli errori come le inversioni tra lettere e simili. Per ovviare a questi errori, le mie vecchie insegnanti di italiano mi avevano insegnato a rileggere i temi al contrario, ovvero partendo dalla fine. Agli autori, invece, si consiglia di lasciar passare del tempo prima di rileggere perché si lavora talmente tanto su un libro da impararlo praticamente a memoria. L’altro trucco è affidarsi a qualche beta reader (qui per saperne di più) che faccia ballare l’occhio e che stia attento a errori, refusi e incoerenze varie. Questo lavoro di rilettura del testo verrà poi eseguito una seconda volta dai revisori di bozze e dall’editor, in fase di pubblicazione del libro.

Gli errori nei libri
  • Errori concettuali

Nell’errore concettuale, c’è proprio la premessa sbagliata. Vediamo qualche esempio:

Mi osserva con un pizzico di preoccupazione mista a sostanziale disapprovazione, mentre cerco di salire sul cavallo che mi hanno gentilmente affidato: è una femmina di nome Luna, e spero che sia davvero l’opposto del pianeta che ricorda. Ha un muso molto dolce, ma chi può dirlo. (Ti prego lasciati odiare, capitolo 16 – Anna Premoli)

La luna non è un pianeta. La luna è un satellite.

Il rombo di un tuono è seguito dall’immancabile fulmine che illumina tutto il cortile.

Ehm… no. Prima il fulmine, poi il tuono. La luce viaggia più velocemente del suono, cara la mia Claire e, a un lettore attento, certe cose non sfuggono. (Le sorelle – Claire Douglas)

Gli errori nei libri
  • Errori di traduzione:

Sono errori fatti non dall’autore, ma dal traduttore. Purtroppo, se non si legge in lingua originale, bisogna per forza affidarsi alle traduzioni. E siccome nessuno è perfetto, anche i traduttori che lavorano per le grandi case editrici commettono errori.

C’era un carillon che una volta caricato emise una musichetta tintinnante e vagamente sinistra, e si sentirono tutti stranamente deboli e sonnolenti, finché Ginny non ebbe il buonsenso di chiudere il coperchio; un pesante lucchetto che nessuno di loro riuscì ad aprire; un certo numero di antichi sigilli; e, in una scatola polverosa, un Ordine di Merlino, Prima Classe, che era stato attribuito al nonno di Sirius per ‘servizi resi al Ministero’.
(Harry Potter e l’Ordine della Fenice – Cap. 6 – J.K. Rowling)

Ecco il suo corrispettivo in inglese:

There was a musical box that emitted a faintly sinister, tinkling tune when wound, and they all found themselves becoming curiously weak and sleepy until Ginny had the sense to slam the lid shut; also a heavy locket that none of them could open, a number of ancient seals and, in a dusty box, an Order of Merlin, First Class, that had been awarded to Sirius’s grandfather for “Services to the Ministry.”

Quel famoso locket è stato la pietra dello scandalo per diverso tempo negli appassionati della saga perché il medaglione (e non lucchetto) sarà poi fondamentale nel sesto e nel settimo libro. Recentemente, l’intera saga è stata ritradotta da Bartezzaghi, ma non ha fatto un buon lavoro nemmeno lui, secondo me. Oltre ad aver modificato i nomi (ma non tutti. E allora che senso ha?), ha modificato altre cose che non avevano senso di essere modificate, lasciando altri errori di traduzione, come per esempio:

Un cenno casuale della mano e i lunghi tavoli si addossarono alle pareti; un altro cenno, e il pavimento si coprì di centinaia di soffici sacchi a pelo violetti.
(Harry Potter e il prigioniero di Azkaban – Nuova traduzione)

Mentre nella versione originale si parla di bacchetta e non di mano:

One casual wave of his wand and the long tables flew to the edges of the hall and stood themselves against the walls; another wave, and the floor was covered with hundreds of squashy purple sleeping bags.

Gli errori nei libri

Penso che nessuno abbia notato questo errore (che è presente anche nella prima traduzione). In effetti, non è parso strano nemmeno a me, pur avendo letto il libro un sacco di volte, che Silente facesse una magia senza bacchetta. Voi ve ne eravate accorti?

Gli errori nei libri: errori di traduzione
  • Orrori di ortografia

Da quello che ho notato, spesso e volentieri gli errori d’ortografia più comuni riguardano accenti e apostrofi: qual è si scrive senza apostrofo, perché, sé, nonché, finché si scrivono con l’accento acuto, (voce del verbo dare) vuole l’accento mentre qui, qua, fa e do non necessitano di accenti.

Gli errori che più mi turbano, però, sono quelli verbali:

A volte Simon si domandava cosa sarebbe successo se Magnus non l’avrebbe mai trovato, se non gli avesse offerto la possibilità di rientrare nel mondo degli Shadowhunters.
(Le cronache dell’Accademia Shadowhuters, vol. 2 – L’Herondale scomparso – Cassandra Clare, Robin Wasserman)

Gli errori nei libri

Lo so, sono intransigente e probabilmente è un limite mio, ma faccio fatica a passar sopra a certi strafalcioni. Per fortuna, leggendo in digitale, certi erroracci tremendi li posso correggere in autonomia.

NB: L’altro giorno, in un gruppo di blogger, ho letto il seguente post:

“Se vorrei passare a blogspot, come funziona per la grafica personalizzata?”

Gli errori nei libri

Dio, prendimi ora! Ovviamente, non vi dirò di che blog si occupa questa persona né vi farò il nome… tuttavia, mi chiedo: come puoi occuparti di libri e commettere questo genere di errori? Quanto puoi essere affidabile nelle tue recensioni se non conosci i tempi verbali?

Come vi rapportate con gli errori nei libri? Ne avete trovati? Vi aspetto per parlarne insieme e ricordate: chi dimentica è complice!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

7 Risposte a “Gli errori nei libri… e non solo!”

  1. Buhahahahahahahaha
    Sebbene io non sono scriva benissimo, alcuni errori non li tollero proprio: il “gli” quando si parla di un soggetto femminile, mi manda fuori di testa!

     
  2. Ho trovato un grave errore in un bellissimo libro su Leonardo.Potrebbe già essere stato corretto,perchè l’edizione che ho io è del 1998.Ritengo tuttavia di doverlo segnalare,per il rispetto della verità storica.
    Il libro è “LEONARDO DA VINCI-La vita del più grande genio di tutti i tempi. “Autore Dimitri Mereskovskij- Giunti Gruppo Editoriale Firenze 1998.A pagina 277(riga 26)si legge”Nel suo libro IL PRINCIPE,dedicato a Lorenzo Il Magnifico,ecc…ecc..”
    Il PRINCIPE è dedicato a Lorenzo II duca di Urbino,figlio di Piero lo Sfortunato o il Fatuo,a sua volta figlio di Lorenzo il Magnifico.

     
  3. Mi trovo pienamente d’accordo con te, i refusi ci stanno, e va bene così, altri mi fanno proprio venire la tristezza. Stavo appunto leggendo ‘Eleanor Oliphant sta benissimo’ di Gail Honeyman edito Garzanti ed il traduttore Stefano Beretta, si ostina a scrivere sè stessi/o, all’inizio pensavo fosse un refuso, ma quando ho trovato il secondo non ho avuto dubbi. Io poi, non sono neanche una cima in italiano ma credo che le case editrici debbano avere una sezione nei loro siti per permettere ai lettori di segnalare gli errori. Errare è umano e perseverare si sa… non fa bene al lettore attento!

     
    1. Mi permetto di intervenire riguardo al ‘sé stesso’… Anche io non tollero questa forma accentata, che ho sempre ritenuto errata. Purtroppo, però, c’è da dire che sta entrando nell’uso, ampiamente tollerata da linguisti e filologi. Al momento, tuttavia, sembra essere ancora consigliata la forma priva di accentazione, per fortuna.

       
    1. C’è da considerare che è un libro del 1929, quindi può essere che la lingua sia cambiata… La sparo così perché non ne ho idea eh

       
  4. Domanda: nel riportare una conversazione, si può sbagliare il congiuntivo?
    es. “se non volevi stare con me non mi dicevi di venire!”

     

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