Dieci piccoli infami
Narrativa
Rizzoli
2017
Digitale - Cartaceo
2016
La migliore amica che tradì la sua fiducia dopo cinque anni, quelli delle elementari, di complicità ininterrotta e simbiosi pressoché totale. Un parrucchiere anarchico, poco incline all’ascolto delle clienti e molto a gestire taglio e colore in assoluta libertà. Il primo ragazzo a essersi rivolto a lei chiamandola gentilmente “signora”. Un ex fidanzato soprannominato Mister Amuchina per la sua ossessione paranoide verso l’igiene e l’ordine, prima che un incidente ponesse provvidenzialmente fine all’asettica relazione. La suora che avrebbe voluto fare di lei la prima “Santa Selvaggia” della storia. Sono solo alcuni dei personaggi inseriti da Selvaggia Lucarelli nella sua personalissima blacklist, un girotondo di piccoli infami che, più o meno inconsapevolmente, l’hanno trasformata anche solo per pochi minuti in una persona peggiore. Dopo il grande successo di Che ci importa del mondo, suo romanzo d’esordio, Selvaggia Lucarelli ci consegna un libro scritto con sincerità, autoironia e con il suo inconfondibile stile corrosivo. Perché Dieci piccoli infami non è solo una rassegna di incontri sciagurati ma un’autentica resa dei conti: con i mostri più o meno terribili in cui inciampiamo nella vita e anche un po’ con la nostra capacità di riderne e di (non riuscire proprio a) perdonare.
Dieci piccoli infami è il titolo dell’ultimo libro di Selvaggia Lucarelli. Ho letto questo libro in un attimo perché la Lucarelli scrive davvero bene. Avrete tutti sentito parlare di lei e avrete la vostra opinione in proposito. Personalmente, la seguo su Facebook e, anche se non sempre sono d’accordo con quello che scrive, mi piace il modo in cui lo fa: precisa, con un ottimo italiano (cosa assolutamente da non sottovalutare) e con un umorismo molto simile al mio.
In Dieci piccoli infami, la Lucarelli racconta dei dieci sciagurati incontri che ci rendono persone peggiori e, bene o male, sono cose che sono capitate a tutti: dall’amica che ci ha tradito, al fidanzato psicopatico, al ragazzino che ci chiama “Signora” quando meno ce lo saremmo aspettato (questo proprio non si può perdonare! Al limite, chiamami Maestà!).
Ci si riconosce davvero, almeno in un paio di racconti, (il resto va in base alle esperienze di vita che ognuno di noi ha vissuto) e questo spirito di condivisione regala anche una certa soddisfazione perché ehi! finalmente non siamo i soli a rimuginare sul passato, facendo magari qualche bilancio della nostra vita.
Dieci piccoli infami è interamente permeato dall’ironia che caratterizza ogni scritto della Lucarelli, ed è davvero un esempio di scrittura intelligente e brillante. Ho trovato un lato malinconico però, nonostante alcuni episodi mi abbiano fatta ridere alle lacrime.
Forse, lo scopo ultimo di questo libro è proprio portare alla luce questa riflessione: chiunque abbia avuto un ruolo nella nostra vita, nonostante sia momentaneo o marginale, può lasciare un segno indelebile, anche se poi quella stessa persona che ha fatto parte della nostra quotidianità è stata allontanata e non ha più nulla a che fare con noi. E ci sono cose che veramente ci cambiano, ma non è sempre detto che sia un male. Certo non si perdonerà mai un fidanzato matto che ci ha mandate fuori di testa, ma sicuramente da quella esperienza negativa impareremo qualcosa: cosa NON vogliamo in un rapporto e cosa non siamo disposte a tollerare. Non è mica poco! Inoltre, questo libro potrebbe essere l’occasione giusta per tentare di far pace con il pensiero dei nostri piccoli infami passati.
Con loro di persona no. Per loro c’è solo una possibilità di redenzione:
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