Birthdate
Denton Little vol. 2
Distopico, Young Adult
DeAgostini
2017
Digitale - Cartaceo
351
Birthdate è l’attesissimo seguito di Deathdate di Lance Rubin. Ho aspettato 2 anni per leggerlo e come è uscito, mi sono precipitata perché dovevo sapere!
La serie è così composta:
- Deathdate
- Birthdate
Vediamo insieme Birthdate.
SPOILER ALERT: Questa recensione fa riferimento ai fatti narrati nel libro precedente quindi, se non avete letto Deathdate, è il caso che chiudiate qui. Se invece avete letto Deathdate, andate tranquilli.
Abbiamo lasciato Denton vivo e in fuga alle prese con una rivelazione shoccante: la sua vera madre non è affatto morta dandolo alla luce, ma è piuttosto viva e fa parte di un Movimento che sta cercando di boicottare il Governo degli Stati Uniti, lottando contro l’obbligo di farsi datare.
Denton deve stare attentissimo perché l’AID, l’Agenzia Investigativa Decessi, lo sta cercando per portarlo a Washington, per poter condurre esperimenti su di lui in quanto anomalia del sistema. Uno degli agenti impegnati nella sua ricerca è proprio la mamma del suo migliore amico Paolo, che lo tiene d’occhio da tutta la vita a causa dell’attività di protesta svolta dalla madre naturale di Denton.
Denton dovrà fare i conti con tantissime cose, tra cui sconcertanti verità che mineranno le sue convinzioni alla base, stando attento però a non farsi usare da nessuna delle parti in causa.
In questo ultimo episodio della serie Denton Little, finalmente conosciamo la madre naturale di Denton (la VMDD, la vera madre di Denton, come la chiama Paolo) e posso dire in tutta onestà che non mi piace, così come non mi piacciono granché gli altri membri del Movimento di cui lei fa parte.
Dane è un personaggio che potrebbe avere dello spessore, eppure è ridotto ad una macchietta, il classico stereotipo dello straniero che non parla bene la lingua del posto in cui è ambientata la storia e con la fissa per le multe.
L’ironia dei personaggi e i dialoghi brillanti sono sempre un punto di forza di Lance Rubin. Tuttavia, la storia mi è sembrata sempre un pochino superficiale. Se fossimo a scuola, direi che l’autore ha tantissime potenzialità, ma non si applica. La trama alterna momenti di vero spasso a momenti di noia profonda e la vicenda è piena di avvenimenti irrilevanti ai fini della storia stessa.
Mi sarebbe piaciuto di più sapere com’è cominciata la datazione e perché, perché il Movimento passa dall’essere così attivo e determinato al disgregarsi al minimo problema… Speravo ci fosse un terzo libro, ma da quello che ho capito e da come è finito il libro, non credo ci sarà un seguito quindi, da questo punto di vista, la lettura è stata deludente.
Ho enormemente apprezzato Millie e Raquel. Insieme a Denton e a Paolo, sono sicuramente i miei personaggi preferiti. L’amore di Raquel per Denton è percepibile in ogni singola linea che li riguarda e questo è anche un ottimo spunto di riflessione: non sempre partorire qualcuno significa essere sua madre. La mamma è chi ti ama, chi ti cresce, chi si prende cura di te…
Ci sono tanti altri spunti di riflessione interessanti nella storia, ma lascio a voi il compito di scoprirli.
Gli errori di traduzione, purtroppo penalizzano il libro e quindi mi vedo costretta a dare solo 3 stelline su 5. Birthdate è comunque una bella lettura, adattissima a svagarsi un po’.
Avete letto Birthdate? Vi aspetto per commentarlo insieme.
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