Ritroviamo l’irlandese Caithleen, ragazza di campagna timida e romantica, nella Dublino degli anni Sessanta insieme all’amica Baba. La loro vita si divide tra il lavoro e gli spettacoli teatrali, i balli e gli inviti a cena da parte di uomini facoltosi. In occasione di una di queste cene, Caithleen incontra l’amore della sua vita: lo scrittore e regista Eugene, più vecchio di lei e con una moglie da cui vive separato. Quando la notizia giunge alle orecchie del padre, rimasto al villaggio, suscita grande scandalo in famiglia e nella piccola comunità di ferventi cattolici. Caitleen è costretta a tornare a casa e a riprendere la vita di prima, meditando però nel frattempo la fuga che la farà ricongiungere con il suo Eugene. A rovinare tutto questa volta sarà la sua impulsività, l’insicurezza, le sue paure, i suoi trami infantili. “Ci lasciamo tutti a vicenda”, le dice Eugene”, “si muore, si cambia – soprattutto si cambia – si diventa diversi dai nostri migliori amici; ma anche se ti lasciassi per davvero, ti avrò trasmesso qualcosa di me; tu sarai una persona diversa per il fatto di avermi conosciuto, non si scappa…”
Edna O’Brien, La ragazza dagli occhi verdi, Roma, Edizioni e/o, 1989, 197 pp.