La casa ai confini del tempo – Ilaria Vitali

Estate 1992. Dopo la separazione dei suoi genitori, Zoe, undicenne taciturna, si trasferisce con la madre sul Delta del Po, nella casa a forma di treno dei nonni. Si sente “insicura”, “esitante” e “inconclusa”, come “un puzzle a cui mancano dei pezzi”. Acuta osservatrice della realtà, tenta di decifrarne i segni attraverso riflessioni che annota su foglietti da affidare al suo salvapensieri. Una realtà fatta di orizzonti piatti, totale assenza di vento e zanzare, dove perfino l’arrivo della mietitrebbia può diventare un evento. Ha paura che il futuro possa nuocerle facendole lo sgambetto ma è dal passato che Zoe deve guardarsi, con l’improvviso riemergere di un trauma vissuto l’anno prima, accompagnato da sensi di colpa che sembrano per un attimo trascinarla sull’orlo del baratro. Ma la ragazzina sceglie la vita, proprio quando, in finale di romanzo, si alza un vento benefico a far volare alti i sogni di una Zoe ormai adolescente.

Ilaria Vitali, La casa ai confini del tempo, Zerounoundici Edizioni, 2012, 159 pp.