Quel giorno mi era sfuggito di mano l’amore

Quel giorno mi era sfuggito di mano l’amore e forse qualche parte di me stessa; avrei tanto voluto fermare il tempo, sguardo contro sguardo,
senza la fretta di salutarsi, né di baciarsi, né di salire su un treno e allontanarsi, ma non è stato così.
Tutto era di corsa, fuggente, senza tregua.
Le parole andavano via tremanti, le mani strette l’une nelle altre senza nessuna intenzione di volersi mollare.
Quel giorno, te lo dico, ho provato ad odiarti per lasciarti lì, per andarmene lontano.
Ti giuro che c’ho provato. Ormai l’avevo capito, non potevo fare niente.
“E’ arrivato il momento di salutarci.”
“Sì, sono stata bene, lo sai.”
“Non deve per forza essere un addio, non devi stare male.”
“Non ci sto male, vorrei solo evitare di salutarti in questo modo.”
“E’ un arrivederci?”
“Probabilmente, molto probabilmente.” Provai a pensarla esattamente in quel modo, non ne avevo il controllo.
“Sai che vorrei venire con te.”
“Ma non accade mai.”
“Facciamolo succedere noi.”
“Come?”
“In qualsiasi modo.”
Quel giorno mi era sfuggito di mano l’amore.
Le nostre labbra si sfiorarono come tante altre volte, sembrava un primo bacio, uno di quelli che ti ricordi per tutta la vita,
uno di quelli calmi e tanto desiderati.
Speravo che quel momento non finisse mai, ci speravo tanto, ma il treno arrivò lo stesso e le lacrime arrivarono come mi stavo aspettando.
Presi la valigia e pensieri erano rivolti a quei giorni passati, stavano facendo a botte per invadermi la mente.
Quello era ben altro, c’era qualcosa che entrambi non volevamo dire, ma sentivamo quel momento sempre più vicino, lo sapevamo.
Era un inizio, uno nuovo, forse il nostro.

Quel giorno mi era sfuggito di mano l’amore, written by: Alice Giaquinta

Quel giorno mi era sfuggito di mano l’amore
A photo by Charles Forerunner. unsplash.com/photos/gapYVvUg1M8

 

Loading