Lettera mai spedita

Lettera mai spedita

Non sono così forte come sembro, ma sono forte esattamente come devo essere.

Ci sono momenti in cui vorrò parlare a raffica: ascoltami e sii paziente, nel mucchio ci sarà qualcosa che mi descriverà.

Ci sono momenti in cui non vorrò parlare affatto: ascoltami comunque, il silenzio ha più cose da dire.

Se sono triste non mi tirare su di morale a tutti i costi, ma non far finta di niente:

c’è una zona di confine, duty free, dove ti ho fatto una casa.

A volte sognerò in grande: non distruggere i miei sogni, io per primo non ci credo mai del tutto, ma ho bisogno di farli.

A volte non riuscirò a sognare nè ad alzare lo sguardo:

ricordami tutti i sogni che ho fatto e dimmi che qualcuno potrà realizzarsi, che ci crediamo o no.

Avrò sempre paura di perdere qualcosa di prezioso, e per questo ci saranno momenti in cui vorrò distruggerlo:

difendilo con le unghie e con i denti, anche da me.

Difficilmente vedrò i miei pregi, ma sarò sempre cosciente di ogni mio difetto:

ricordami che se stai accanto a me un motivo c’è, e che ogni cosa che sono mi rende quel motivo.

Al contrario, ci vorrà una facilità estrema per negare i difetti degli altri e vederne i pregi,

e questo aumenterà tanto quanto ti saranno vicini: non perdonarmela, ma sopportalo.

Se ti ho aperto la parte più delicata, fragile ed esposta del mio cuore l’ho fatto per rassicurarti, non per spaventarti:

se al chirurgo trema la mano, ammazza il paziente; vale lo stesso per i sentimenti insicuri.

Vedrò sempre di te ciò per cui rimango, oltre le urla, la rabbia, la gelosia, il fastidio,

dietro ogni virgola, ogni punto, ogni rivendicazione, ci sarà fra le righe la traccia della mia mano tesa: cerca di afferrarla, è lì per te.

In qualsiasi momento, ovunque ti trovi, qualsiasi cosa tu stia facendo, tutto ciò che ti ho chiesto di fare cercherò di farlo con te:

so che è impossibile essere un incastro perfetto, ma cerchiamo almeno di far combaciare i nostri lividi.

La tua risata rimarrà il suono più bello del mondo.

I tuoi occhi però la battono dieci a uno.

 

Scritta da: Entropiclanguage – Malkavian Madness Network, tumblr

 

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Lettera mai spedita, cerchiamo di far combaciare i lividi
Frank Mckenna

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